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Breve biografia di Choza Bönmo

Breve biografia di Choza Bönmo

Choza Bönmo (gco bza’ bon mo/co za bon mo) è una importante figura femminile nella narrativa Bön della piu antica religione Tibetana, giocando un ruolo nel conflitto che gli storici Bön descrivono tra Bön e Buddismo. Lei nacque in Dakpo Tsasho (dwags po rtsa shod) nell’ottavo secolo. Il suo nome significa “Signora Bön, figlia del clan Cho”. Suo padre era Gyimbu Lentsha del clan Cho (gco gyim bu lan tsha) e sua madre era Gyamo Kyicham (rgya mo skyid lcam), nota anche come Damocham (bda’ mo lcam). Si dice che mentre era incinta di Choza Bönmo, Damochan ebbe vari sogni di auspicio e segni e si dice che la nascita di Choza  sia stata festeggiata da molte dakini , o khandro (mkha’ ‘gro). Lei viene descritta come incredibilmente bella, con una mente naturalmente calma e chiara, grazie alla quale lei padroneggiò facilmente la lettura e la scrittura in tenera età. Da bambina spesso sognava di fare offerte, o di viaggiare nei regni divini, e di ricevere potenziamenti di maestri shenpo (gshen po) di Zhang Zhung e India – i seguaci di Budda Bön Tönpa Shenrab Miwo (ston pa gshen rab mi bo). “Shenpo” è il titolo che distingue i maestri dello Yungdrung Bön (g.yung drung bon) dagli altri tipi di aderenti al Bön.

Quando crebbe, i suoi genitori organizzarono per darle un marito, ma Choza non era interessata al matrimonio. Subito dopo questo, Choza incontrò il suo lama radice, Drenpa Namkha (dran pa nam mkha’), una delle figure principali del Bön iniziale che è anche riconosciuto dalla tradizione Buddista come discepolo di Padmasambhava. Si dice che fosse stata riconosciuta come una emanazione di Zangza Ringtsun (bzang za ring btsun), un budda femmina dal Lignaggio della Trasmissione della Mente dei Budda (bder gshes dgongs bryud). Per evitare di mettere in guardia i suoi genitori dell’intenzione di addestrarla, egli finse di essere un mendicante e andò al cancello della casa di Choza chiedendo l’elemosina. Si dice che non appena Choza vide Drenpa Namkha, fu sopraffatta dalla gioia e decise di lasciarsi alle spalle la vita mondana. Fingendosi folle, corse via dalla casa e si nascose nelle rocce rosse di Samye (bsam yas). I suoi parenti provarono a cercarla e a riportarla indietro ma ciò non gli riuscì. Choza rimase in isolamento impegnandosi nelle pratiche preliminari (sngon ‘gro) e nella meditazione.

Choza divenne sia consorte che discepola di Drenpa Namkha, da cui ricevette insegnamenti e istruzioni, in particolare il ciclo Bön Dzogchen del Tesoro Magico dello Spazio (nam mkha’ ‘phrul mdzod) e Liberazione degli Estremi della Mente  (ye khri mtha’ sel) che ricevette insieme agli altri suoi due pupilli, i suoi “fratelli spirituali Bön” (g.yung drung spun grogs) l’imperatore Tibetano Tri Songdetsen (khri srong lde’u btsan, 741-796), che le fonti Bön descrivono come abbia praticato ol Bön sia prima che dopo la sua persecuzione, e il traduttore Tibetano Bagor Vairotsana (ba gor bai ro tsa na).

Choza Bönmo also incontrò e divenne una consorte di un altro grande santo Bön, Nyachen Lishu Takring (nya chen li shu ring). Da lui ricevette le quattro iniziazioni (dhang bzhi), molti insegnamenti e istruzioni, in particolare su cicli Dzogchen Bön quali La Triplice Proclamazione dello Dzogchen (rdzogs bsgrags pa skor gsum) e la Grande Espansione dello Dzogchen del Picco Supremo (rdzogs chen yang rtse’i klong chen). Lei praticò tutti questi insegnamenti e istruzioni nel suo eremitaggio a Hepori (he po ri), la collina sopra il monastero di Samye.

La storia tradizionale Bön descrive come una soppressione estesa e violenta della tradizione Yungdrung Bön sotto il governo Buddista di Tri Songdetsen, un evento datato dallo studioso Samten Karmay agli anni 783/784. Si dice che l’esistenza di templi, oggetti sacri e comunità di pratica Bön furono distrutti e i lama Bön furono o uccisi o convertiti forzatamente al Buddismo, o esiliati.  Choza Bönmo rimase in ritiro a Drak Kharwachen (brag mkhar ba can). Le narrazioni Bön la identificano come l’unica praticante Bön rimasta nel Tibet centrale che continuava a praticare lo Yungdrung Bön, e si può affermare a causa del loro precedente legame, che Choza fosse sotto la protezione di Tri Songdetsen.

Vedendo il suo paese rapidamente in calo come risultato della persecuzione dello yungdrung Bön, secondo la narrazione Bön Tri Songdetsen andò in Drak Kharwachen a chiedere consiglio a Choza. Lei ammonì l’imperatore per la sua politica contro il Bön, dichiarando che se non avesse fermato la persecuzione, richiamato i maestri Bön sopravvissuti dall’esilio, e permesso loro di praticare lo Yungdrung Bön, il Tibet sarebbe completamente caduto a pezzi. L’imperatore ascoltò il suo consiglio e, dandole una grande quantità di oro e argento da offrire agli shenpos esiliati, le chiese di invitarli personalmente a ritornare. Perciò i lama ritornarono e gli venne permesso di praticare apertamente. Gli furono anche concessi titoli onorifici e dati vari doni, incluso alcune terre in varie parti del Tibet. Gli shenpos eseguirono i rituali necessari e costruirono speciali chorten (mchod rten) per sopprimere le negatività. Da parte sua, Tri Songdetsen emise un editto per cui da quel momento in poi, il Buddismo Indo-Tibetano e lo Yungdrun Bön sarebbe dovuti essere praticati fianco a fianco.

Continuando a praticare secondo le istruzioni del suo maestro, Choza Bönmo si dice abbia ottenuto vari poteri spirituali (dngos grub) quali la camminata veloce, legando un corno di cervo in nove nodi, invitando maestri da lontano ad apparire di fronte a lei, sostenendo se stessa solo con il cibo della meditazione, e così via. Alla fine della sua vita all’età di centosessanta anni, nella grotta Bön (bon phug) al Monte Kailash (ti se) Choza ottenne un corpo di arcobaleno del grande trasferimento (‘ja lus pho ba chen po) senza lasciare alcun resto mortale; questo è il frutto più elevato del sentiero dzogchen e la realizzazione finale della tradizione Yungdrung Bön. Lei è nota fino ad oggi come una delle Sei Siddha femminili Bön (bon mo grub thob ma drug).

Secondo la profezia di Lishu Takring contenuta nello Yangtse Longchen (nel testo Dgongs rgyud drug gi klad don nyi shu rtsa bdun nyams kyi man ngag gnad kyi yig chung), dopo aver raggiunto la Buddità Choza Bönmo successivamente manifestò varie emanazioni dei suoi corpo, parola e mente in Tibet e Asia Centrale.

Le emanazioni del corpo: Yungdrung Gedenma (g.yung drung dge ldan ma) in Zahor (Za hor); Dechyo Zangmo (bde spyod bzang mo) nella città Deden (bde ldan) in Zhang Zhung; e ulteriori diciotto emanazioni in varie località tra il Tibet e il Kashmir.

Le emanazioni della parola: Labdron (lab sgon), Nyimadron (nyi ma sgron), Nyanya (nya nya), Kunza Zangmo (kun dga’ bzang mo) e altre, tredici in totale nel Tibet centrale.

Le emanazioni della mente: Zhikmo (zhig mo), Negugyen (ne gu rgyan) e Shelza (shel za) in Amdo e Kham.

Secondo la profezia, molte altre sarebbe continuamente apparse in Tibet centrale in particola in Samye.


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Dmitry Ermakov è Direttore della Foundation for the Preservation of Yungdrung Bön e autore di Bѳ and Bön: Ancient Shamanic Tradition of Siberia and Tibet in their Relation to the Teachings of central Asian Buddha (Vajra Publications, 2008).

Articolo originale in lingua inglese pubblicato giugno 2024 sul The Treasury of Lives

Tradotto in italiano da Paola Malatesta.

Bibliografia:

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Yongdzin Lopon Tenzin Namdak. 2012. The Heart Essence of the Khandro, Experiential Instructions on Bönpo Dzogchen: Thirty Signs and Meanings from Women Lineage-Holders. Translated, transcribed, and edited by Nagru Geshe Gelek Jinpa, C. Ermakova, and Dmitri Ermakov. New Delhi: Heritage Publishers.

Nag ru dge bshes dge legs sbyin pa. Mkha’ ‘gro co za bon mo’i rnam thar skal ldan sems kyi sgron me. In The Heart Essence of the Khandro, Experiential Instructions on Bönpo Dzogchen: Thirty Signs and Meanings from Women Lineage-Holders, pp. 157–169. Translated, transcribed, and edited by Nagru Geshe Gelek Jinpa, C. Ermakova, and Dmitri Ermakov. New Delhi: Heritage Publishers.

Karmay, Samten G. 1972. The Treasury of Good Sayings. Delhi: Motilal Banarsidass Publishers Private Limited, 1972.

Kvaerne, Per, and Dan Martin. 2023. Drenpa’s Proclamation: The Rise and Decline of the Bon Religion in Tibet, Vajra Academic Vol. III. Kathmandu: Vajra Books.

 

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